La Ricerca Personalizzata di Google
Pubblicato il
19 Marzo 2007
Autore:
Enrico
L'articolo tratta di
Google .
Ho inaugurato Ranked.it teorizzando sui possibili rischi che può correre la nostra Privacy nell’era della ricerca personalizzata di Google; ora passo a descrivere le funzionalità di questo servizio dal punto di vista tecnico.
La ricerca personalizzata è costituita da tre componenti:
- l’home page personalizzata;
- i risultati della ricerca personalizzata;
- la cronologia della ricerca.
Di queste, solo la prima è totalmente configurabile e gestibile dall’utente, per le altre il grado di personalizzazione è minore.
La ricerca personalizzata si attiva ogniqualvolta si accede al proprio account Google, pertanto è necessario effettuare la procedura di log out se si intende ritornare a navigare alla maniera tradizionale.
Home page personalizzata
Di questa componente hanno parlato in molti e, pertanto, non ho null’altro da aggiungere a quanto già è stato detto. Prenderò invece in esame le altre…
I risultati della ricerca personalizzata
Analizziamo le caratteristiche di questo strumento, anche alla luce di quanto affermato da Marissa Mayer in una recente intervista di Gord Hotchkiss:
- solo due risultati su dieci sono personalizzati;
- il primo risultato di una serp è sempre generico;
- la ricerca personalizzata si attiva generalmente per ricerche frequenti;
- in media vengono proposti risultati personalizzati una volta ogni cinque ricerche;
- circa il 20% delle ricerche vengono stimate personalizzabili;
- se la ricerca personalizzata è attiva i risultati delle serp che sono stati selezionati dall’utente presentano un campo che segnala il numero di volte in cui si è navigato in quel determinato sito e l’ora dell’ultima visita.
Consideriamo ciascun punto singolarmente.
Quanto al primo, non riesco a trovare una ragione logica circa il limite di due risultati personalizzati su dieci. Sembra quasi un compromesso per non disorientare troppo l’utente. Eppure nelle intenzioni di Google la ricerca personalizzata non doveva rappresentare uno strumento atto a migliorare la user experience?
Anche il secondo punto mi lascia perplesso. Perché il primo risultato deve essere identico in tutte le serp? Forse perché è il più rilevante? Se questa è la ragione, percepisco una forte contraddizione con quanto Google ha più volte dichiarato (Matt Cutts, in primis) e cioè che la prima posizione nelle serp non è poi così importante.
Il terzo punto è piuttosto banale.
È ovvio che la ricerca personalizzata si attivi molto più facilmente quando sono presenti molti dati che riguardano la nostra navigazione, situazione che si verifica quando sono state effettuate numerose ricerche per lo stesso argomento.
Circa il 4° punto, sono costretto ad ammettere di non aver intuito se tale limite sia il risultato di un calcolo statistico o, invece, una caratteristica intrinseca dello strumento.
Il punto 5, invece, rappresenta proprio un valore statistico.
Per l’ultimo punto, direi che è sufficiente l’immagine che segue.
Per concludere devo sottolineare che non esiste alcuna possibilità di disattivare la ricerca personalizzata se rimane attivo il proprio Google Account.
La cronologia della ricerca
Per accedere a questa funzione è necessario aver effettuato l’autenticazione in Google Account. A questo punto, al termine di una ricerca qualsiasi, comparirà, in altro a destra, il link cronologia ricerche.
La sezione cronologia presenta numerose opzioni. Descriverò le più importanti. A tale scopo, di seguito propongo un’immagine che, per ragioni di layout, ho dovuto pesantemente modificare (è sufficiente un click su di essa tuttavia per visualizzare la versione integrale).
Come si evince la schermata è suddivisa in tre colonne: la colonna sinistra contiene le opzioni disponibili, la colonna centrale mostra le serp delle ricerca (anche immagini, mappe o video) e la colonna destra presenta un calendario che consente di accedere alle pagine delle cronologie precedenti.
In questa sede analizzerò le opzioni della prima colonna.
La prima opzione permette, tramite l’apposizione di uno più segni di spunta, di visualizzare risultati per tutte o solo per certe tipologie di ricerca (Web, Immagini, News. Ecc.).
Seguono opzioni che permettono di sospendere il servizio di raccolta di tutti i dati di navigazione o solo di alcuni di essi.
“Tendenze” mostra statistiche, anche grafiche, delle principali ricerche effettuate, delle chiavi utilizzate e dei siti visualizzati. Articoli interessanti mostra, invece, una rassegna di articoli correlati agli argomenti delle proprie ricerche.
“Segnalibri”, infine, rappresenta un elementare servizio di bookmarking.
Conclusioni
La ricerca personalizzata di Google è uno strumento interessante sotto alcuni punti di vista, meno sotto altri. Sottolineo che non ho potuto effettuare test per valutare la differenze nelle serp con o senza Google Account attivo. Ho però letto molto sull’argomento e sono costretto ad ammettere che alcune sue caratteristiche mi lasciano alquanto perplesso. Alcuni blog sostengano, addirittura, che si tratti di una versione beta rilasciata, prematuramente, a scopo di test.
La ricerca personalizzata teorizzata da Google, a mio avviso, può rappresentare un punto di arrivo irrinunciabile per migliorare il modo di effettuare ricerche, ma questo può avvenire solo ed esclusivamente se l’utente è adeguatamente avvertito che i suoi dati di navigazione vengono inseriti nei database dell’azienda di Mountain View.
La procedura di rimozione, infine, è, discutibilmente, non accessibile dal proprio Google Account, (io, almeno, lì non l’ho trovata).
Mi è stato però sufficiente navigare qualche secondo e ed ecco il link che vi permette di disattivare completamente il servizio di ricerca personalizzata.
Per chi vuole approfondire
Intervista di Gord Hotchkiss a Marissa Mayer e a Matt Cutts sulla ricerca personalizzata di Google.